Iniziamo ad andare indietro.

Una piccola falena si e’appoggiata sul tavolo e mi guarda mentre penso a come distendere cio’che penso,cio’che provo.

Rincasato dal comizio M5S in piazzetta della Pomposa quasi piena,  ho sentito un vecchio amico collega di universita’,una persona squisita:adesso corre e nelle foto sorride sempre.

Ci scambiamo info e leggo che e’rimasto vicino a colleghi che io non ricordo piu’.

Ingegneria i primi anni era una guerra :si formava allora un certo cameratismo coi compagni per tenersi i posti,passarsi appunti,studiare assieme.

Molto ancora era dovuto al provare quell’ambiente,confrontarsi con gli esami,essere un numero su una tessera in fila con altri 200 davanti all’aula di Analisi I.

Era assieme una guerra e uno stimolo bellissimo a usare la tua testa.Sforzarla anche, perche’il cervello e’come un muscolo.

C’era una tacita comunione che ci legava tutti:che fossimo messi alla prova e che ci eravamo scelti una sfida.

E nella consapevolezza le  persone  si aprono di piu’,ti fanno vedere chi sono.

Non mi sono dimenticato di Costa:i suoi capelli neri e dritti come in un cartone di Holly&Bengji,la sua risata gustosa.Il sorriso sempre presente.

Costa  era anche la serie di scongiuri che faceva contro le “gufate”:l’aspirante ingegnere e’inizialmente paranoico e la superstizione fa parte della sua cabala.

Costa,detto Costola  per via della  magrezza ,era come penso  sia tuttora,una forchetta formidabile:le merende a casa sua durante lo studio erano epocali.

Sua madre gli sfornava una torta al giorno,quindi capitava che ci fosse addiritttura la scelta di cosa mangiare.Ah!!! ce le scofanavamo come se non ci fosse stato un domani.

Dopotutto  l’antistress da studio che accomuna i Nerds e’  costituito principalmente da cibo e se**e.

(Ogni tanto anche qualche  patacchina,ma poca roba perche’i primi anni l’ingegnere studia,dopo si abitua e allora prende a guzzare anche spesso,ma questo e’legato alla sua intelligenza emotiva  e quindi non esiste nessuna prova scientifica di legame biunivoco).

Allora Costola ed io, studenti di ingegneria  morti di f**a ,ci rifacevamo sulle torte.

Mi faceva incazzare come potesse mangiare cosi bestialmente ed essere cosi’magro. “ah,io brucio un casino!”

“ah,io brucio un casino!”, le braccia larghe,il busto leggermente proteso ed un sorriso pieno.

Non e’da dire che facessi molto sport allora,mi gasavo a girare in vespa e fare feste in campagna,una griglia,birra ed i miei amici.

Nel corso degli studi ci siamo  persi.Ci si beccava in giro a Marina o Bologna:estate,inverno.

Non ricordo,mentre mi risponde, chi fosse  il Pannocchia o sto tale Tizio ,ma ricordo che eri cio’che mi hai fatto sentire stasera:che sei buono.

(Come si fa poi a soprannominare uno “Tizio”,chiaro che dopo non ti ricordi.Tanto valeva allora chiamarlo con un fischio!)

 

Ora Costola si e’messo a correre ed e’un marathoneta con tempi buoni e con un sorriso radioso alle partenze.

CuoreTerraMani

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